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WhatsBuzz - Tra una suora su Instagram e un Gerry Scotti su Facebook, voi sentite 'Yanny' o


I Social Media arrivano anche nei conventi di clausura: "Sorelle, fatevi pure i fatti degli altri, ma con sobrietà e discrezione"

Papa Francesco, attraverso le nuove disposizioni della "Cor Orans", da il via libera: care suore di clausura, andate nell'Internet e scoprite il magico mondo dei social network. Sì, ma con "sobrietà e discrezione".

C'è poco da discuterne, nonostante se ne potrebbe parlare fino allo sfinimento: ormai i social network sono cosa di tutti, ma proprio tutti. I piccoli con le loro foto con le orecchie da cane, i neolaureati alla disperata ricerca di uno stage gratis, i giovani spiritosi con i loro meme e le tendenze discutibili, i politici con i loro programmi elettorali, i quarantenni che diffondono buongiornissimi e kaffèè, persino le nonne che ormai non ci chiedono più "hai mangiato oggi a nonna?", ma lo vedono direttamente dalla pagina Instagram.

Non facciamo i bigotti: comunicare è importante, informarsi è necessario, e i social network sono gli strumenti più adatti per farlo. Tutto questo ad un'unica condizione: "Che siano al servizio delle formazione alla vita contemplativa e delle comunicazione necessarie, e non occasione di dissipazione e di evasione della vita fraterna".

Condizione un po' difficile, diciamolo, visto che basta scorrere un dito in bacheca per essere più o meno involontariamente inondati dei fattacci degli altri e/o di informazioni non direttamente ricercate.

Anche perchè attenzione, "si può svuotare il silenzio contemplativo quando si riempie la clausura di rumori, di notizie e di parole. Il raccoglimento e il silenzio sono di grande importanza per la vita contemplativa" quindi si chiede "maturità di giudizio e capacità di discernimento, e soprattutto amore alla propria vocazione contemplativa”.

Già solamente leggere queste parole mi fa venire il mal di testa a pensare allo sforzo sovrumano che le nostre amate sorelle saranno chiamate giornalmente a fare.

Nel dubbio, scrivi Amen e condividi.

Golpe di Gerry Scotti su Facebook: ed è subito 102.164 like

Quanto successo qualche giorno è assimilabile a quelle cose che non sai come definire esattamente, quelle che stanno esattamente nella geniale intersezione tra l'assurdo, il paradossale e il divertente.

Gerry Scotti ha creato la sua pagina ufficiale Facebook e ha ben deciso di inglobare in quella pagina tutte le pagine riportanti il suo nome tra cui "Lo stesso video di Gerry Scotti che sfonda il bancone ogni giorno", "Gerry Scotti pazzo di merda", "Gerry Scotti ti conosco di persona e non sei affabile come in tv", "Gerry Scotti che smercia AK-47 sottobanco ai terroristi ceceni" e tante altre. Una mossa che alcuni definirebbero geniale eppure oggettivamente profondamente scorretta per le dure leggi dei social media: caro Gerry, va bene, tu puoi fare quello che vuoi perchè ci fai il riso, ma non è stato carino.

Tutto ciò ha sollevato un polverone a lunga dissolvenza da parte del popolo dell'Internet: perchè mi ritrovo con un like ad una pagina senza aver mai cliccato sul pulsantino like? Eh, bella domanda. E come ogni fangata stronza e furba, anche questa ha avuto delle conseguenze. Così quella che era nata con tutte le intenzioni di essere una seria pagina ufficiale di un personaggio pubblico è diventata una vetrina di commenti negativi distribuiti su livelli di cattiveria e concretizzati in valutazioni alla pagina che attualmente ha ben 1.6 misere stelline con recensioni che raccontano di tutto e di più.

Caro Gerry, prendi esempio dal maestro Gianni Morandi. E cambia la copertina della pagina che è di dimensioni sbagliate ed è sfocata...

"Yanny" Or "Laurel"? No, vi prego, non di nuovo...

Vestito giallo e nero o vestito blu e nero? Il popolo dell'Internet ci perse il sonno qualche anno fa dietro a quella stramaledetta foto. Tranquilli, qualsiasi sia il modo in cui abbiate visto quel dannato vestito, non eravate voi il problema, o quasi.

E adesso ci risiamo. Ancora. Di nuovo. Sta volta però è forse più strano.

Il tutto partì dalla biblioteca della Flowery Branch High School dove una studentessa stava lì tranquilla a studiare per il suo corso di letteratura. Ad un certo punto cercò la parola "Laurel" su Vocabolary.com ma, riproducendo l'audio, sentì chiaramente la voce pronunciare "Yanny". Uhm, che diavoleria è mai questa? Spiazzata dallo strano accaduto, fece l'unica cosa legittima che ognuno di noi avrebbe mai pensato di fare: condividere il fattaccio su Instagram in una simpatica Story. Da lì un altro studente, imbattutosi nella cosa, fece partire un dibattito su Reddit e...boom, la diffusione fu virale, amplificata ulteriormente dalla story della blogger Cloe Feldman.

L'audio scatenò subito il panico nel mondo dell'Internet tanto che gli scienziati si sono sentiti quasi in dovere di intervenire per spiegare quale magia nera ci fosse dietro la cosa.

"Yanny" o "Laurel" o "entrambe"? Qualsiasi cosa sentiate, non preoccupatevi: il tutto dipende fondamentalmente dalle frequenze percepite dal nostro orecchio (se sono più recettive quelle alte si sentirà "Yanny" altrimenti "Laurel"), il tutto ulteriormente distorto dalla qualità dell'audio, dal dispositivo da cui si ascolta, dalla forma dell'orecchio, nonchè da quello che ci aspettiamo di sentire.

Non fatevi prendere dai complessi di inferiorità: qualsiasi cosa sentiate è giusta. Magari dovete aspettare solo un po' di anni prima di sentire "Laurel"... o trovare delle cuffie migliori.


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