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HASHTAG DELLA TRASPARENZA: COME E QUANDO USARLI

Negli ultimi anni il mondo della pubblicità ha subìto cambiamenti notevoli: non ci si dedica più solamente alla carta stampata, alla promozione in TV o ai cartelloni pubblicitari. Cambiando i mezzi di comunicazione, mutano di conseguenza anche le tipologie e i modi di sponsorizzare un prodotto o un servizio e grazie allo sviluppo sempre più constante dei social network, la pubblicità ha modo di adattarsi a nuovi ambiti, con regole standard da rispettare.

 

Sponsorizzare un prodotto sui social equivale a creare un rapporto diretto con i nuovi volti del web, dagli Influencer, ai creatori di contenuti fino ad arrivare alle nuove star, i TikToker. Quelli che prima potevano essere riconosciuti come semplici brand ambassador e testimonial, oggi grazie al vasto mondo del web, possono raggiungere più persone, più follower, riuscendo a garantire visibilità al prodotto o alla marca sponsorizzata. Ecco quindi la necessità di creare delle regole ben precise, delle norme da rispettare per garantire una pubblicità trasparente sul web.


Lo spiega Camilla Boniardi, in arte Camihawke. Orgininaria di Monza, classe 1990, Camihawke diventa famosa sui social per i suoi contenuti ironici e mai banali. Durante i suoi studi di Giurisprudenza, capisce che il web è il so habitat naturale e questo la spinge a pubblicare, inizialmente per gioco, qualche video divertente, diventati presto molto conosciuti su Facebook e su Instagram, raggiungendo 1 milione di follower. Il successo la porta a collaborare con radio e programmi televisivi, come lo show Nella mia cucina:una ricetta con Cracco che la ragazza conduce al fianco dello Chef. La sincerità e la schiettezza che la contraddistinguono, la portano ad essere sempre chiara nei confronti dei suoi follower, senza mezzi termini, difendendo cause a lei a cuore come il lancio dell'hashtag #noigstorieswhiledriving, grazie al quale denuncia, insieme all'aiuto dei suoi seguaci, video di utenti che si riprendono alla guida. Ma una delle iniziative più seguite, richiesta dai follower, riguarda le sponsorizzazioni sul web da parte degli Influencer.

Come spiega Camihawke, in Italia non esiste una normativa specifica per la pubblicità sui social network, così lo IAP (Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria), grazie a un codice di comportamento da seguire, mette nero su bianco le linee guida e i punti chiave da rispettare sul web quando avviene una collaborazione tra un volto noto e un brand. Esistono infatti delle diciture da usare, i cosiddetti hashtag della trasparenza. Vediamo quali sono.


1. #ad/#adv/#advertising

Questo hashtag, che può essere utilizzato con 3 diverse diciture, deve essere scritto nel copy di un post o aggiunto alla storia che sponsorizza un prodotto o un servizio, per specificare ai follower che l'Influencer in questione ha ottenuto un compenso in denaro dal brand citato in cambio di visibilità.


Nel caso di questo hashtag, l'Influencer non riceve alcun beneficio economico, ma ha la possibilità di ottenere esperienze o servizi gratuiti, postando in cambio post o stories per poter così fornire visibilità all'hotel o al luogo che lo ospita.




3. #giftedby/#regalo

Usato principalmente nelle stories di Instagram, questo hashtag indica che i prodotti mostrati dall'Influencer gli sono stati regalati dal brand. L'uso di #giftedby non è però obbligatorio, proprio perchè non si è ricevuto un compenso: sta quindi all'Influencer decidere se mostrarlo ai propri follower.




Camihawke spiega così la differenza tra i vari hashtag della trasparenza, alcune volte non del tutto rispettati dagli Influencer perchè convinti che in questo modo la loro figura non risulti totalmente limpida agli occhi dei follower. Oltre ad essere una prassi obbligatoria, però, la messa in pratica di queste regole è fondamentale per gli utenti, proprio per l'enorme potenzialità degli Influencer di influenzare i propri follower.

In questo modo, questi accorgimenti rendono gli utenti più consapevoli dell'uso dei social e dei prodotti che vedono quotidianamente, evitando inoltre di far spopolare di pubblicità occulta sul web.

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